2019, Un anno con i Carabinieri. Resoconto annuale |
|
martedì 31 dicembre 2019 16:37 |
|
Come è tradizione, con il 2019 che ormai sta volgendo al termine, è possibile tracciare un bilancio delle attività condotte nel corso dell’anno in città ed in provincia dai Carabinieri del Comando Provinciale Carabinieri di Cosenza. Il Comandante Provinciale, Col. Piero SUTERA, nel “sottolineare l’impegno sostenuto dall’Arma per garantire quotidianamente sicurezza e legalità nel nostro territorio, nell’ambito di un impegno fatto di generosa dedizione, tangibile vicinanza ai cittadini e riconosciuta professionalità”, ha riportato alcuni dati di sintesi che dimostrano in modo assolutamente concreto l’azione svolta nel 2019. Sul piano dell’attività preventiva, i Comandi dell’Arma (9 Compagnie, 1 Tenenze, 87 Stazioni e 1 Posto Fisso) hanno dispiegato sul territorio provinciale 55.874 servizi di prevenzione, per un complessivo di 255.844 ore destinate al controllo del territorio. Il rafforzamento della presenza dell’Arma ha portato ad un aumento del numero delle persone controllate (da 110.896 a 151.426, +36,5%) e dei mezzi controllati (da 104.191 a 114692, + 10,1%), rendendo ancora più concreta la prossimità dei militari dell’Arma ai tantissimi bisogni dei cittadini, con una particolare attenzione verso i più deboli e vulnerabili. Questa efficace azione preventiva – sviluppata sinergicamente con le altre Forze di Polizia – ha certamente influito sull’andamento dei reati perpetrati sul territorio: infatti, si è registrato complessivamente in ambito provinciale un calo di quasi il 17% dei delitti commessi, con un decremento ancora più accentuato per i reati predatori, segnatamente furti e rapine, per i quali si è rilevata, rispetto al decorso anno, una flessione superiore al 20%. Dall’inizio dell’anno, al numero di emergenza 112 del Comando Provinciale di Cosenza sono pervenute circa 217.307 richieste telefoniche, con una media di oltre 595 chiamate al giorno. Le Centrali Operative sono state chiamate a gestire 19.941 interventi, di cui 2.514 (circa 7 al giorno) riguardanti liti in famiglia. Un fenomeno in crescita quello delle litigiosità e delle violenze nelle mura domestiche che, nel corso del 2019, ha visto i Carabinieri operare numerosi arresti e denunce grazie anche al coraggio ed alla maggiore consapevolezza dimostrati dalle stesse vittime, che hanno trovato la forza di denunciare. Se si analizzano i dati in possesso all’Arma relativi esclusivamente alla nostra provincia sulla violenza di genere, si rileva che i casi trattati sono stati complessivamente 275, con una media di quasi 23 eventi al mese. Se si analizzano più in dettaglio i 275 casi presi in carico dai Reparti dell’Arma, si osserva che la gran parte sono riconducibili ad episodi di maltrattamenti in famiglia (143 eventi) ed atti persecutori (102), mentre per i rimanenti 30 casi, pari ad una percentuale dell’11%, si è proceduto per il reato particolarmente grave di violenza sessuale. Complessivamente, per le fattispecie di reato richiamate, i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno proceduto ad arrestare in flagranza di reato 17 persone, mentre altre 42 sono state tratte in arresto in esecuzione di altrettante misure cautelari. Infine, in altri 50 dei casi presi in considerazione è stata data esecuzione a provvedimenti dispositivi dell’allontanamento dalla casa familiare, del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa o del divieto di dimora nella località di residenza della vittima. Pertanto, volendo tracciare un quadro conclusivo anche sull’attività di contrasto svolta dai Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza nel 2019 in una materia così delicata posta in essere in tutta la provincia, si potrebbe dire che sono state adottati provvedimenti, in flagranza di reato o a conclusione delle attività investigative, nei confronti di 109 soggetti, in incremento rispetto al decorso anno in cui le persone attinte da provvedimenti sono state in tutto 69. Per quanto concerne l’attività in materia di circolazione stradale, si registrano: 8.033 contravvenzioni elevate al Codice della Strada, di cui 193 per guida in stato di ebrezza, 40 per guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti, 476 per guida di veicolo sprovvisto di assicurazione, 299 per uso del cellulare alla guida e 804 per mancato suo delle cinture di sicurezza; 404 patenti ritirate; 12.033 punti decurtati dalle patenti di guida; 178 persone denunciate per reati connessi al Codice della Strada; 202 veicoli sequestrati. Sotto il profilo dell’attività di repressione dei reati, i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, nel corso del 2019, hanno tratto in arresto 889 persone, di cui 368 in flagranza di reato di reato, nonché denunciato in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria 3.417 persone. Risultati di particolare rilievo sono stati conseguiti anche sul fronte del contrasto allo spaccio ed al consumo di sostanze stupefacenti, con il sequestro complessivo di circa 3 kg. di cocaina, 1,2 kg. di eroina, 13 kg. di marijuana e 5.242 piante di canapa indiana, a testimonianza di una costante ed incessante lotta alla droga nella provincia. L’attività, svolta talvolta anche con l’ausilio di unità del Nucleo Cinofili dello Squadrone Cacciatori di Calabria di Vibo Valentia, ha portato all’arresto di 235 persone ed al deferimento in stato di libertà di ulteriori 139. Nel corso dell’anno sono state segnalate alla Prefettura di Cosenza quali assuntori di sostanze stupefacenti 687 persone.
Con particolare riferimento alle attività di polizia giudiziaria, si segnalano in sintesi ed in ordine cronologico, le principali operazioni di servizio svolte dai Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza durante l’anno 2019: nella mattinata del 21 gennaio, nei Comuni di Cassano all’Ionio, Altomonte, Rossano, Roggiano Gravina e Monza, militari del Comando Provinciale di Cosenza, unitamente ad unità dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria e del 14° Battaglione “Calabria”, nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata «LAST MINUTE», hanno eseguito 17 misure di custodia cautelare (di cui 10 in carcere e 7 agli arresti domiciliari), emesse dal GIP presso il Tribunale di Castrovillari, nei confronti di altrettanti indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di “spaccio di sostanze stupefacenti” e “tentata estorsione”; alle ore 20.45 del 14 febbraio, in contrada Petraro del Comune di Rose (CS), i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza e di Reggio Calabria, unitamente a militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, hanno tratto in arresto STRANGIO Francesco, nato a Locri (RC) il 10 luglio 1980, residente a San Luca, pregiudicato, contiguo alla cosca di ‘ndrangheta degli Strangio, alias “Janchi” di San Luca, inserito nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità. STRANGIO – già condannato per reati in materia di stupefacenti, rapina e porto abusivo di armi, nonché già sottoposto alla sorveglianza speciale di p.s. con obbligo di soggiorno - era ricercato dal 17 gennaio 2018, essendosi sottratto ad un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale della Repubblica di Reggio Calabria. all’alba del 25 marzo, sono scattate le manette nei confronti di un 53enne di Torano Castello (CS) il quale, da circa 4 anni, costringeva la compagna ed il cognato diversamente abile a subire maltrattamenti, minacce e vessazioni, segregandoli in casa: i reati contestati sono sequestro di persona, maltrattamenti in famiglia e lesioni personali, con l’aggravante di aver commesso il fatto con particolare malvagità, cagionando umiliazioni e sofferenze alle vittime; nella mattinata del 4 aprile, in Cosenza e in diversi Comuni dell’hinterland cosentino, i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, supportati da militari del 14° Battaglione Carabinieri “Calabria”, dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria e del Nucleo Cinofili di Tito, con la copertura aerea del velivolo dell’8° Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia, nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata «ALARICO», hanno dato esecuzione a 57 misure cautelari, di cui 21 in carcere, 26 agli arresti domiciliari e 10 sottoposizioni all’obbligo di presentazione alla P.G., emesse dai GIP presso il Tribunale di Cosenza ed il Tribunale per i minorenni di Catanzaro, nei confronti di altrettanti soggetti (3 dei quali minori), ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di “detenzione e cessione di sostanze stupefacenti”, “estorsione continuata”, “detenzione illegale di armi da fuoco e munizioni”, “ricettazione”, “furto in abitazione”, “spendita ed introduzione nello Stato di monete falsificate”, “detenzione e porto in luogo pubblico di arma clandestina”, “rapina aggravata” e “violazione degli obblighi della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno”; alle prime luci dell’alba del 30 maggio, nei Comuni di Cosenza, Rogliano, Celico, Castiglione Cosentino, Frascati, Sassuolo e Vibo Valentia, militari del Comando Provinciale di Cosenza, supportati da personale del 14° Battaglione Carabinieri “Calabria” e dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, nonché da unità del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia, nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata «CRUTCH», hanno dato esecuzione a 13 misure cautelari, emesse dal GIP presso il Tribunale di Cosenza nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di “detenzione e cessione di sostanze stupefacenti”, “estorsione”, “sequestro di persona”, “rapina aggravata”, “lesioni personali aggravate”, “ricettazione”, “favoreggiamento personale”, “porto di armi od oggetti atti ad offendere” e “violazione della sorveglianza speciale di P.S. con obbligo di soggiorno”; nella mattinata del 19 giugno, i Carabinieri del Comando Provinciale hanno arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della DDA, due Assistenti della Polizia Penitenziaria di Cosenza, indagati in ordine al reato di «concorso esterno in associazione mafiosa» per aver, dietro corresponsione di denaro o di altri benefici di vario genere, posto in essere condotte volte a favorire intranei alle cosche di ‘ndrangheta, attive in Cosenza, detenuti presso la Casa Circondariale di questo centro; nella mattinata del 28 giugno, in Cosenza, i Carabinieri del Comando Provinciale hanno dato esecuzione alla misura cautelare del collocamento in comunità, emessa dal GIP presso il Tribunale dei Minorenni di Catanzaro, nei confronti di quattro giovanissimi, indagati in ordine al reato di «spaccio di sostanze stupefacenti» anche all’interno di istituti scolastici del capoluogo; il 4 luglio, i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno arrestato 4 persone – 2 in carcere e 2 ai domiciliari – in esecuzione di un’ordinanza del GIP presso il Tribunale di Cosenza per ricettazione, furto ed estorsione. L’indagine, condotta dalla Compagnia di Rende quale naturale prosecuzione dell’inchiesta “SCACCO AL CAVALLO” - conclusasi nel novembre 2018 con misure cautelari nei confronti di 18 soggetti appartenenti al gruppo dei cosiddetti “Zingari” – ha fatto emergere una lunga scia di furti di autovetture seguiti da richieste estorsive con il metodo del “cavallo di ritorno”; nella mattinata del 19 luglio, a conclusione dell’operazione convenzionalmente denominata «FANGORN», i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, nei confronti di 15 soggetti, tra cui due donne, a vario titolo resisi responsabili di “associazione per delinquere finalizzata al furto aggravato ed alla ricettazione di legname” nonché, per alcuni di essi, di “furti di autovetture” utilizzate per il trasposto dello stesso. Oltre al reato associativo, sono stati contestati ad alcuni degli indagati i reati di estorsione, sia tentata sia consumata, per diversi episodi, un tentato omicidio, una serie di furti in abitazione e di danneggiamenti seguiti da incendio, nonché riciclaggio; il 13 agosto, in Orsomarso (CS), in un blitz scattato all’alba, i Carabinieri della Compagnia di Scalea e dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” hanno rinvenuto e sequestrato 370 piante di canapa indiana, arrestando un 51enne di Cetraro ed un 42enne di Scalea; nella mattinata del 5 settembre, i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, unitamente ai militari del Nucleo Antisofisticazione e Sanità del capoluogo, nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata «RICETTOPOLI», hanno dato esecuzione a 13 misure cautelari personali (di cui 6 agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, 3 agli arresti domiciliari, nonché 4 misure interdittive dall’esercizio della professione) e reali (sequestro preventivo delle somme di denaro per un totale di 175.947,96 €), emesse dal GIP presso il Tribunale di Cosenza nei confronti di altrettanti soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di “prescrizioni abusive in concorso”, “detenzione e cessione di sostanze stupefacenti in concorso”, “truffa aggravata ai danni del Servizio Sanitario Nazionale” e “falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in concorso”; il 12 settembre, in un blitz all’alba nelle campagne di Cetraro, i Carabinieri della Compagnia di Paola, dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Calabria” e dei Carabinieri Forestali hanno individuato una piantagione di 4.800 mq., sequestrando 780 piante di canapa indiana ed arrestando un 40enne ed un 28enne di Cetraro; alle prime luci dell’alba del 17 ottobre, in Cosenza, Corigliano-Rossano (CS), Lamezia Terme (CZ), Spinea (VE), Castrovillari (CS), Catanzaro, Vibo Valentia e NAPOLI, i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, coadiuvati da quelli di Catanzaro, NAPOLI e Venezia, nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata «VULTURE», hanno dato esecuzione a 19 provvedimenti di custodia cautelare (di cui 11 in carcere, 5 agli arresti domiciliari e 3 obblighi di dimora), emesse dal GIP presso il Tribunale di Cosenza – su richiesta della locale Procura della Repubblica – nei confronti di altrettanti soggetti, indagati, a vario titolo, per i reati di “associazione per delinquere” finalizzata alla commissione di “furti” e “ricettazione”, nonché per “rapina in abitazione”, “resistenza a pubblico ufficiale”, “evasione”, “inosservanza degli obblighi della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno”, “favoreggiamento personale” e “possesso di chiavi alterate o grimaldelli”; alle prime ore del 29 ottobre, i Carabinieri della Compagnia di Castrovillari (CS) supportati dai militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori Calabria di Vibo Valentia (VV), nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata «NERONE», hanno eseguito, a Cassano all’Ionio (frazione Lauropoli), 5 Fermi di Indiziato di Delitto, emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, nei confronti di altrettanti indagati ritenuti responsabili dei reati di estorsione in concorso, tentata estorsione continuata in concorso e danneggiamento a seguito di incendio in concorso; nella mattinata del 13 novembre, i militari della Stazione Carabinieri di Cariati hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di L.A., 35enne, e T.C., 54enne, entrambe cariatesi, indagate in ordine al reato di “maltrattamenti contro familiari o conviventi”. Le attività investigative, avviate intorno alla fine del mese di ottobre a seguito di alcune segnalazioni anonime giunte proprio ai Carabinieri, hanno documentato una serie di maltrattamenti di natura fisica e psicologica – assolutamente incompatibili con l’esercizio dell’attività di insegnamento – compiuti dalle due insegnanti nei confronti dei bambini, tutti di età compresa tra i due e i cinque anni, all’interno di una struttura adibita ad asilo; nella mattinata del 6 e del 16 dicembre, in Corigliano-Rossano, i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza hanno dato esecuzione a due misure cautelari, emesse dal GIP presso il Tribunale di Castrovillari, nei confronti dei 4 giovani, autori di ripetute aggressioni nell’abitazione di un uomo con disabilità psicofisiche. Ai responsabili è stato contestato, tra l’altro, il reato di «tortura»; nella prima mattinata del 13 dicembre, i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, unitamente ai colleghi della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata «TESTA DEL SERPENTE», hanno dato esecuzione ad un articolato provvedimento di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti dei 18 soggetti appartenenti ai due principali clan di ‘ndrangheta operanti a Cosenza, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di omicidio, estorsione (tentata e consumata, vari episodi), porto e detenzione abusivi di arma (diversi episodi), ricettazione, spaccio di sostanze stupefacenti, usura (diversi episodi), lesioni, tutti aggravati dalle modalità mafiose; il 18 dicembre, in Bisignano (CS), i Carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza, coadiuvati da personale del Compartimento della Polizia Postale della Calabria, hanno dato esecuzione a 4 provvedimenti di custodia cautelare (di cui 2 in carcere e 2 agli arresti domiciliari), emesse dal GIP presso il Tribunale di Cosenza – su richiesta della locale Procura della Repubblica – nei confronti di altrettanti soggetti, indagati per il reato di “associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe on-line”. L’attività di indagine, avviata nel mese di maggio 2018 dai militari della Stazione Carabinieri di Bisignano, ha consentito di individuare i componenti del sodalizio criminale dedito alla commissione di oltre 60 truffe telematiche perpetrate su tutto il territorio nazionale sui principali siti di e-commerce (subito.it, kijiji.it, ebay.it).
|
|
|
|
COMUNICATO STAMPA
|
|
Visualizza in pdf
|
|
|
|
|