La Maestra Franca: una vita per la scuola. Quando la scuola diventa “casa” per bambini e insegnanti |
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domenica 2 luglio 2017 22:40 |
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È stata una serata magica quella che si è tenuta nel cortile della Scuola Primaria “Amerise”, venerdì 30 giugno: la maestra Franca Femia, dal prossimo anno scolastico va in pensione e ha deciso di donare alla sua scuola una serata di festa e di emozioni con un allestimento degno delle migliori occasioni. «Un momento che - come ha tenuto a sottolineare la stessa Franca Femia -potesse contribuire a lasciare un messaggio ovvero quello di fare della scuola una “casa accogliente” per tutti i bambini e i loro insegnanti». Èstata questa la mission che sostanzialmente ha accompagnato la quarantennale carriera della maestra Femia. Nel corso della serata, organizzata con grande cura, alla quale hanno partecipato i colleghi, il sindaco Giuseppe Geraci, l’assessore Tommaso Mingrone non sono mancati gli attestati di stima e affetto nei confronti della Maestra Franca, così la chiamano generazioni e generazioni di bambini alunni che hanno avuto l’opportunità in averla come insegnante. La Dirigente Scolastica Susanna capalbo ha così descritto le suggestioni che questo evento ha trasmesso all’intera comunità dell’IC“Erodoto” «con l’allestimento di qualità che ricorda la cura e l’amore che di solito si mette nella preparazione di eventi familiari, la maestra Femia ha voluto rappresentare l’indissolubile unità che negli anni ha contribuito a far conformare la vita professionale con la vita privata, testimoniando un modello non solo di insegnante ma anche di cittadina attiva, passando per l’esperienza significativa del volontariato. Non a caso, nel suo discorso di saluto, la maestra Femia ha sottolineato la sua idea: quella della scuola - casa. Un ambiente - continua la capalbo - cioè destrutturato e flessibile, dove il protagonismo didattico è conferito al gruppo dei bambini e dei docenti che rappresentano un modello di sinergia e condivisione per le giovani generazioni: premessa per una scuola accogliente e confortevole che, se è tale, combina fra loro e crea situazioni differenti, dalla didattica tradizionale a quella laboratoriale. Un ambiente di apprendimento in cui il cuore di ogni insegnante diventa strumento per promuovere l’apprendimento. Un modello di scuola – conclude la dirigente dell’IC “Erodoto” - che la comunità scolastica dell’IC Erodoto vuole implementare, valorizzando la diversità, perché la scuola è il luogo dove avviene l’incontro di persone di diversa cultura, etnia, provenienza producendo arricchimento e sapere».
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COMUNICATO STAMPA
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