SIINARDI: riscossione dei tributi, gli “scarsi risultati” di Geraci sono… certificati!!! |
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giovedì 8 giugno 2017 20:17 |
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E, a certificarli, non è di certo il sottoscritto ma, più specificatamente, ben 2 diversi collegi dei revisori dei conti in ben 4 relazioni ufficiali prodotte dagli stessi a corredo dei consuntivi 2013, 2014, 2015 e 2016 (tutti quelli approvati da Geraci). Ma andiamo con ordine.
Nella Deliberazione n.12/2014 emanata dalla Corte dei Conti, e con la quale venne scongiurato all’epoca il dissesto finanziario per il Comune di Corigliano, la stessa Corte “invitava” l’Amministrazione Geraci , tra le altre e numerose cose, a “realizzare concrete iniziative volte al contrasto e al recupero dell’evasione tributario-tariffaria” e, inoltre, a “implementare e migliorare l’attività di riscossione di tutte le entrate comunali”. Dovete sapere che la maggior parte delle entrate correnti di un Comune consistono del Titolo I, il quale rappresenta gli incassi di parte corrente per circa l’80% del totale, la restante parte consiste, invece, in entrate extratributarie e trasferimenti. Nel Titolo I, infatti, finiscono l’Imu, la Tosap, la Tari e così via. Il Titolo I è, quindi, il principale “finanziatore” della spesa corrente comunale, vale a dire che con gli incassi del Titolo I si pagano gli stipendi dei dipendenti, il pagamento della raccolta dei rifiuti, dell’illuminazione pubblica e così via. Ebbene, nel 2012, prima che si insediasse Geraci, e sempre per quanto riguarda il Titolo I delle entrate, il Comune di Corigliano Calabro riscuoteva € 14.396.024,42. A distanza di ben 4 anni, e nonostante gli impegni presi da Geraci e compagnia di aumentare decisamente le riscossioni e implementare iniziative volte al contrasto dell’evasione tributaria-tariffaria, così come dettagliatamente descritto nel piano triennale di risanamento predisposto dalla stessa Amministrazione Geraci ed inviato alla Corte dei Conti nel lontano 2013, ad oggi, dopo 4 anni di consilitaura Geraci, e come da rendiconto ufficiale, il Comune ha riscosso per il titolo I la miseria di € 14.936.765,99, a malapena 540 mila euro in più rispetto al 2012, quattro anni prima. E c’è pure l’aggravante. Infatti, mentre nel 2012 venivano riscossi 14,4 milioni su 17,8 milioni di euro di crediti da recuperare (l’81%), nel 2016 sono stati incassati per il Titolo I 14,9 milioni su oltre 21,6 milioni di crediti da riscuotere (il 68%) e, dunque, l’aumento di circa 4 milioni di euro di crediti da recuperare in più si è tradotto in un misero “aumento” delle riscossioni di soli 0,54 mln. Ancora peggio andò nel 2015. Infatti, come da rendiconto, nel 2015 per il Titolo I Geraci riscosse a malapena € 14.242.352,24, addirittura 154 mila euro in meno rispetto al 2012 ma, se possibile, con un ammontare accertato di crediti da recuperare decisamente superiore e pari ad oltre 24 mln di euro. E’ del tutto evidente, dunque, come l’Amministrazione Geraci, nell’ottica della maggiore riscossione dei tributi e della lotta all’evasione tributaria-tariffaria abbia fatto ben poco, se non nulla. Non solo. Oltre agli “scarsi risultati” conseguiti nella riscossione, nel 2016 c’è stato pure l’aumento record della spesa corrente. Infatti, per il 2016 sono stati impegnati ben € 25.198.488,93 di spese con un aumento, rispetto all’anno precedente 2015, di ben oltre 4,5 milioni. Come si farà fronte a questo aumento di spesa record? E chi lo sa. Sono, questi, i principali “risultati” conseguiti da Geraci e Compagnia nell’ambito dei tributi e delle spese. E, tali “scarsi risultati” conseguiti dall’Esecutivo Geraci sono stati “certificati” da ben 2 diversi collegi di revisione all’interno di ben 4 relazioni prodotte a corredo di tutti i bilanci consuntivi fin qui approvati da Geraci, ovvero il 2013, 2014, 2015 e 2016. Ma vediamo cosa hanno scritto i collegi dei revisori dei conti in relazione alle riscossione dei tributi comunali. Partiamo dall’anno 2013, primo anno di insediamento di Geraci. Il Collegio era formato da De Buono-Sallorenzo-Comite i quali ebbero modo di rilevare una “manifesta e perdurante difficoltà dell’ente di incidere in maniera efficace e significativa sulla riscossione dei tributi…”. Arriviamo all’anno 2014, il Collegio è cambiato con l’insediamento dei nuovi revisori Pagliaro-Aloe-Longo. Quello che non è cambiato è il gravissimo giudizio in merito alle riscossioni. Anche per il 2014, infatti, anche i nuovi revisori rilevano per Geraci e compagnia “una manifesta e perdurante difficoltà dell’ente di incidere in maniera efficace e significativa sulla riscossione dei tributi, generando un incremento dei residui.” Chissà, magari le cose saranno finalmente cambiate nella successiva relazione del 2015? Sì, come no. Anche nella relazione al rendiconto 2015, firmata dagli stessi Pagliaro-Aloe-Longo, si legge: “che la manifesta e perdurante difficoltà dell’ente di incidere in maniera efficace e significativa, già segnalata in sede di rendiconto 2014, sulla riscossione dei tributi, perdura e va migliorata.” Ma la vera e propria apoteosi della “concretezza” dell’azione di riscossione dei tributi e di lotta all’evasione tributaria-tariffaria portata avanti da Geraci e compagnia viene decisamente sublimata con la relazione dei revisori all’ultimo rendiconto 2016. Infatti, in tale relazione, il Collegio Pagliaro-Aloe-Longo ha rilevato “una velocità di riscossione dei residui attivi molto lenta, tale indicatore è stato oggetto di analisi e rilievo anche nei rendiconti precedenti… pertanto si raccomanda… un incremento della velocità di riscossione fondamentale ai fini di una equilibrata gestione finanziaria dell’Ente…”. Sempre lo stesso collegio, come se non bastasse, ha certificato pure “gli scarsi risultati relativi all’attività di gestione e di recupero coattivo dei crediti…”. Infatti, e ad esempio, nel corso del 2016, Geraci e compagnia avrebbero dovuto recuperare anche crediti per evasione da Tarsu/Tia/Tasi per circa 2,9 milioni di euro. Sapete quanti ne hanno recuperati? Poco più di 2 mila euro… circa lo zero virgola zero zero zero etc. Nulla, praticamente.
Anche questa documentazione, com’è ovvio che sia, verrà presto e debitamente consegnata dal sottoscritto alla Corte dei Conti affinchè quest’ultima, nel più breve tempo possibile, possa eventualmente assumere tutti i necessari provvedimenti di sua esclusiva competenza.
Dott. Enzo Claudio Gaspare SIINARDI
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COMUNICATO STAMPA
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