Iniziativa con Ida Dominijanni e Nicola Fratoianni #IOVOTONO |
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lunedì 21 novembre 2016 17:39 |
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Mercoledì 23 novembre 2016 alle ore 19.00 presso il “Centro d’Eccellenza” di Corigliano Calabro si svolgerà la manifestazione “Stavolta NO“ in sostegno del “NO” al referendum costituzionale del 4 dicembre. La relazione introduttiva sarà tenuta da Ida Dominijanni (Centro Studi Riforme Costituzionali), interverranno Tatiana Novello (Federconsumatori), Giuseppe Guido (CGIL), Francesco Sapia (movimento 5 Stelle), Angelo Broccolo (Sinistra Italiana) e le conclusioni saranno affidate a Nicola Fratoianni (parlamentare Sinistra Italiana). Modera il Presidente del “Comitato per il No al referendum Costituzionale di Corigliano calabro” Daniele Torchiaro.
Si cercherà d’illustrare come la scelta di dire NO al referendum non sia affatto dovuta né ad una fantomatica volontà di mantenere “posizioni di rendita“ ovvero ad un pretestuoso sentimento antirenziano.
Le ragioni del NO hanno origini nella convinzione che le regole della nostra Repubblica vadano, sempre e comunque, discusse e decise in maniera collettiva, attraverso il confronto e la discussione. Purtroppo questi elementi, per scelta del Governo, sono venuti meno ed hanno portato ad un unicum nelle democrazie occidentali: un Governo che d’imperio esercita la funzione legislativa, modificando una parte fondamentale della Carta Costituzionale. Siamo al cospetto di una riforma che non aggiunge nulla al potere democratico dei cittadini ma, al contrario, sottrae loro spazio decisionale, imponendo un Senato di nominati. Questo, soprattutto in una terra come la nostra, rischia di ampliare il potere dei “raccoglitori di consenso“ che da anni uccidono la nostra Regione. Infatti saranno loro - grazie alla forza numerica costruita con i metodi che tutti conosciamo - ad esercitare il doppio ruolo di Consigliere/Senatore. Ed ancora il “NO” è motivato dal fatto che la riforma è una pessima riforma anche da un punto di vista formale: vengono lasciate aperte troppe questioni sul sistema che porterà alla nomina dei Senatori (non è infatti stato deciso quale procedura si adotterà), crea difficoltà nel capire come si applicherà nelle Regioni a Statuto Speciale, creerà confusione sulle ripartizioni dei poteri e apre a possibili conflitti d’attribuzione sulle politiche europee e sulla conversione dei provvedimenti comunitari. Una legge scritta male, autoritaria e che sottrae diritti e democrazia ai cittadini senza intervenire nella soluzione dei problemi reali.
Si vuole ridurre il Parlamento ad ostaggio del Governo in nome della “speditezza della norma” in pieno stile americano, dove la fretta (e non la qualità) viene vista come pregio, non bisogna correre per essere in grado di migliorare una Nazione, e non certo un Governo “padre padrone” potrà essere la panacea per ogni male, credo (e crediamo) che le tavole rotonde, il dibattito ed il dialogo siano le basi per una democrazia realmente democratica, basti pensare agli effetti devastanti che potrebbe creare il c.d. “uomo solo al comando”, pensando, per di più, che l’uomo solo al comando sia Renzi ed il testo da correggere sia quello della Costituente che fece la Costituzione nell’immediato dopoguerra, neanche Kafka avrebbe potuto immaginare una trama più scellerata di questa!.
Votare No significa cercare di fermare una deriva autoritaria di un Governo che, ad oggi, ha pensato solo a risolvere i problemi della finanza, delle banche e di confindustria, relegando i lavoratori ed i cittadini al ruolo di orpelli spesso inutili. Ancor di più questo è accaduto nel Sud, dove abbiamo potuto spesso ammirare splendide passerelle, ridondanti annunci che poi, all’atto pratico, si sono tradotti in un nulla di fatto (Jobs Act, Garanzia Giovani, infrastrutture, risarcimento danno per alluvione, Calabria Verde ecc.).
Altro pericoloso punto della riforma è la possibilità che si lascia al Governo di imporre, attraverso un pretestuoso interesse nazionale, opere nei territori senza ascoltare chi vive in quei luoghi. Si pensi a gasdotti, oleodotti, termovalorizzatori, depositi di scorie tossiche ecc. In pratica potremmo ritrovarci con un gasdotto che attraversa la nostra splendida Piana di Sibari senza poter dire una sola parola.
Votiamo No per riprenderci il nostro diritto a decidere della nostra vita.
Presidente del “Comitato per il No al Referendum costituzionale Renzi-Boschi di Corigliano Calabro”
Daniele Torchiaro
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COMUNICATO STAMPA
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