Vaccino forse scaduto somministrato a un 53enne di Rossano: il 17 giugno manifestazione davanti alla Procura di Castrovillari in attesa della decisione del GIP |
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giovedì 5 giugno 2025 17:46 |
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È prevista per lunedì 17 giugno alle ore 9:30, davanti alla Procura della Repubblica di Castrovillari, una manifestazione pubblica promossa dal Comitato Oltre, dall’associazione nazionale Popolo Unito APS e da OSA Polizia. La mobilitazione avverrà in concomitanza con un momento chiave della vicenda giudiziaria che ha preso avvio dalla querela presentata da G.C., 53enne di Rossano, il quale ha denunciato di aver riportato gravi e permanenti danni alla salute dopo aver ricevuto un vaccino anti-Covid che potrebbe essere stato somministrato nonostante fosse scaduto. La Camera di Consiglio davanti al Giudice per le Indagini Preliminari, che dovrà pronunciarsi sull’opposizione alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura in merito proprio al caso di G.C. Si tratta di un passaggio decisivo, poiché da questa valutazione dipenderà la prosecuzione o meno dell’inchiesta giudiziaria. La vicenda ha avuto inizio quando l’uomo, a seguito della vaccinazione ricevuta presso l’hub di Rossano, ha iniziato a manifestare un quadro clinico complesso che, secondo quanto riportato nella denuncia, è compatibile con gli effetti collaterali legati all’uso di un vaccino deteriorato. Da qui l’avvio delle indagini, che hanno presto assunto una portata ben più ampia, fino a coinvolgere l’intero sistema di somministrazione vaccinale nella struttura in questione. L’inchiesta, infatti, riguarda irregolarità potenzialmente estese, tra cui difformità tra i numeri di lotto riportati nei certificati vaccinali personali e quelli presenti nei registri dell’ASL, elemento che ha sollevato il sospetto di falsificazione degli atti pubblici. A ciò si aggiunge la presunta somministrazione di vaccini scaduti, configurabile come commercio e utilizzo illecito di medicinali guasti, e che potrebbe aver causato lesioni gravi nei pazienti. Ulteriori ipotesi di reato oggetto di accertamenti includono anche truffa aggravata, associazione a delinquere e omicidio con dolo eventuale, qualora emergessero altri casi simili con esiti drammatici. Nel mirino degli accertamenti è finita anche la prassi relativa al consenso informato, che – in violazione della legge 219/2017 – sarebbe stato firmato da personale infermieristico e non da medici, rendendo tale atto nullo e potenzialmente configurabile come trattamento sanitario arbitrario e falsità ideologica. I promotori della manifestazione chiedono che vengano adottate misure cautelari immediate nei confronti dei soggetti coinvolti, a partire dalla sospensione dal servizio, per impedire la possibile reiterazione delle condotte contestate. In una nota, Bianca Laura Granato, portavoce del Comitato Oltre, ha espresso con fermezza il senso dell’iniziativa: “Non è accettabile che medici che hanno concesso esenzioni per tutelare la salute dei pazienti siano stati sospesi o incarcerati, mentre chi è indagato per fatti di tale gravità continua a operare come se nulla fosse. Chiediamo verità, giustizia e trasparenza”. Alla manifestazione parteciperanno numerosi comitati civici calabresi, cittadini danneggiati, poliziotti e rappresentanti delle forze dell’ordine. Tra le presenze annunciate figurano Antonio Porto, rappresentante di OSA Polizia, e la giornalista Marianna Canè, della redazione di “Fuori dal Coro”, che da tempo segue con attenzione le anomalie emerse nel contesto della campagna vaccinale. Il caso G.C., da cui tutto è partito, è oggi al centro di un acceso dibattito, e la giornata del 17 giugno potrebbe rappresentare un momento cruciale per fare chiarezza su uno degli episodi più delicati legati alla gestione della pandemia nella Sibaritide.
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fonte Antonella Balestrieri - Quotidiano della Calabria
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