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Corigliano-Rossano: Bonus spesa, assegnata solo una piccola parte
La proposta di AL al sindaco: «Dia quei soldi a tanta gente che ha bisogno, altrimenti torneranno indietro!»
 sabato 2 maggio 2020 15:21
Corigliano-Rossano: Bonus spesa, assegnata solo una piccola parte Non sono bastati due decreti comunali per poter assegnare i 717.000,00€ a disposizione per i buoni spesa emergenza covid-19 al comune di Corigliano Rossano. Probabilmente il sindaco non sa oppure finge di non sapere che le somme stanziate dal governo nazionale, lo ricordiamo uno degli stanziamenti più corposi fra i comuni calabresi, nasce come sussidio di emergenza a carattere momentaneo e non, purtroppo, quale stabile soccorso assistenziale. A testimonianza di tale farraginosa opera di confusione, l’esecutivo cittadino altro non trova che procedere a futili e burocratiche perdite di tempo emanando decreti dalla portata nota solo agli addetti ai lavori, restringendo indiscriminatamente il campo di applicazione dei sussidi di emergenza con un risultato a dir poco singolare ossia che il comune di Corigliano Rossano abbia assegnato a malapena 180.000,00€ su 717.000,00€.
Parte da queste considerazioni l’appello al sindaco di Corigliano-Rossano, Flavio Stasi, da parte dei componenti del Movimento politico “Avanguardia Libera” affinché si utilizzino, meglio e tutti i fondi destinati ai bisogni dei cittadini che hanno accusato il colpo dell’emergenza coronavirus.
«V’è più – aggiungono - ed anche qui non è chiaro se il Sindaco c’è o ci fa. Infatti, essendo le somme elargite dal governo destinate alle finalità per le quali sono state concesse, con chiaro vincolo di utilizzabilità, in caso di loro mancata completa fruizione, non rimarranno nelle casse del comune ma andranno restituite al governo Conte con tanti saluti. Allora, caro sindaco, ci chiediamo, non sarebbe opportuno allentare le maglie dei requisiti e cercare di aiutare i propri cittadini magari rivedendo in maniera più razionale i criteri di assegnazione? D’altra parte i corissanesi esclusi, sono gli stessi che meno di un anno fa ti hanno permesso di sedere su questo scranno con una valanga di voti e che oggi, complice una emergenza sanitaria senza precedenti, chiedono aiuto ed ottengono silenzio.
Ed allora ecco la proposta:
«Consentire di accedere al bonus alle famiglie residenti a Corigliano Rossano monoreddito o prive di reddito, che vivono in affitto o pagano il mutuo per la prima casa, un reddito complessivo familiare inferiore a 15 mila euro (il riferimento è al reddito 2018) o inferiore ai 20 mila euro (sempre con riferimento al 2018) se hanno perso il lavoro o lo hanno sospeso a causa dell’emergenza dopo l’1 febbraio 2020; inglobando - perché no - anche le tante partite Iva e negozianti al dettaglio. E questo perché ad aver bisogno oggi sono le famiglie che a causa del covid sono a casa da 50 gg e non hanno visto un centesimo di cassa integrazione o non hanno più alzato la saracinesca delle loro attività, famiglie che fino a febbraio scorso non avevano mai chiesto nulla ma che oggi sono in serie difficoltà. La spesa, caro Sindaco, non si fa con la promessa di danaro ne serve a nulla fare spallucce e scaricare su altre Istituzioni, lei oggi ha l’onere e la responsabilità di gestire sul territorio ed ha i mezzi seppur limitati a tale marginale questione per alleviare le difficoltà della gente. Pertanto non si perda in chiacchiere ed inutili tecnicismi ma si adoperi immediatamente per garantire ai meno fortunati un aiuto concreto».
«Tra le richieste che perverranno, in caso fossero superiori allo stanziamento disponibile, costituiranno criteri di precedenza la presenza di figli minori o persone anziane di età pari o superiore ai 65 anni nel nucleo familiare; la presenza in famiglia di persone con disabilità; l’essere lavoratori autonomi con reddito precario, l’essere lavoratori che al momento non hanno percepito la cassa integrazione. Si potrebbe gestire il tutto con una autocertificazione “di bisogno” fatta compilare dai cittadini e con controlli a valle e non come avviene ora con enormi perdite di tempo a monte».
«L’alternativa? Mandare le somme non utilizzate (ci scommettiamo ben più di quelle spese) indietro! Sinceramente preferiremmo che le somme siano distribuite ai cittadini che in questo momento più che mai sono in serie difficoltà».

    COMUNICATO STAMPA
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