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Tutti, confinati in spazi localizzati, stiamo vivendo non in Silenzio ma, se ci riflettiamo, stiamo vivendo “Il Silenzio”! |
mercoledì 18 marzo 2020 08:08 |
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In questi giorni dove il silenzio si è impadronito del nostro tempo, dei nostri spazi, delle nostre quotidiane normalità sarebbe bello se ognuno di noi si fermasse per un attimo, visto che di attimi ora ne abbiamo tanti, per riflettere su quanto tutti stiamo vivendo. Tutti, confinati in spazi localizzati, stiamo vivendo non in Silenzio ma, se ci riflettiamo, stiamo vivendo “Il Silenzio”! E’ lui che vive in noi! E’ lui che si è impadronito della nostra vita! Ma guai a confondere il silenzio delle strade, il silenzio che si “sente” dai balconi e dalle finestre delle nostre case, con il silenzio dell’anima, con il silenzio dei cuori. Guai lasciarsi sopraffare dall’attimo, ce lo auguriamo, accidentale che stiamo vivendo, dallo sconforto che potrebbe assalirci, dallo scoramento; sensazioni finanche giustificate, se vogliamo, in quanto bagaglio della nostra stessa naturale esistenza umana, specie poi in casi come questi e per i quali neanche un raffronto può consolarci in quanto unico nella storia dell’uomo! Ma guai a far vincere questo rumoroso silenzio; guai a far stramazzare nel silenzio anche la nostra interiorità, la nostra anima, le nostre emozioni evitando, volutamente, di ascoltare la voce della vita che ci appartiene, quella voce che dal cuore pretende di salire per alloggiare ininterrottamente nelle nostre anime. E’ un silenzio coinvolgente ma non sconvolgente! E’ un silenzio che ci ha reso tutti eguali. Tutti eguali per come lo siamo agli occhi di Dio. Tutti recinti a casa nei silenzi dei nostri pensieri, dei nostri timori e angosce. Rinchiusi nelle nostre bramose progettualità future, nei pensieri che dovranno un domani ritornare ad essere, nei progetti che dovranno realizzarsi per recuperare quanto il tempo, con il suo silenzio, oggi ci sta strappando. La nostra solita avidità! L’avidità di vivere questo drammatico ma, in un certo verso, sensazionale momento non come momento di crescita individuale, come possibilità di guardarsi e rimirarsi allo specchio finanche sino e dentro l’anima, ma come una “perdita” di tempo nella quale i nostri interessi sono sacrificati di fronte e per conto di un “nemico invisibile”! Ecco perché il Silenzio dovrebbe invece favorire è richiamarci alla riflessione. “Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete,…Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. …Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico neanche Salomone, con tutta la sua gloria vestiva come uno di loro. Ora se Dio veste così l’erba del campo…..non farà assai più per voi…? (Mt 6,25-34). Ricco e povero oggi sono, finalmente, tutti uguali. Lazzaro ed il ricco epulone sono l’esempio, in questo periodo così oscuro, di come l’umanità dovrebbe misurarsi con l’amore. Il ricco della parabola non ha un nome perché esso vive totalmente assorbito da sé stesso e dai suoi ben. Il ricco è indifferente al povero Lazzaro accasciato alla sua porta. I ricchi nei paesi li conoscono tutti perché essi sono sempre sulla bocca di tutti. Il loro nome passa di bocca in bocca fra la povera gente. Ma che cosa strana però nella parabola di Lazzaro e il ricco epulone Gesù al povero dà è riconosce un nome. Il ricco viene invece solo aggettivato, solo definito ma non gli dà un nome. Oggi pare che la storia si sia fermata. Il povero non è più accasciato ai piedi del ricco epulone per cercare di cibarsi delle briciole che cadono dal suo tavolo. Oggi il povero è rinchiuso in casa come il ricco. Oggi il povero soffre come il ricco. Oggi il ricco ha paura come il povero. Ed ecco allora che nei silenzi che ci avvolgono, ci coprono e ci ammantano, perquisiamo la volontà di dare voce ai silenzi che opprimono le nostre anime. Ridiamo slancio alla Speranza. Diamo voce alla Vita attraverso l’Amore. Valorizziamo la Preghiera che è l’unico strumento in grado di garantirci una diretta comunicabilità con Dio e fra noi. Lasciamoci permeare dal silenzio senza mai lasciarsi sopraffare dal silenzio dell’Anima. Questo è un momento di Riflessione per l’intero mondo. Per noi Cristiani è un periodo che viviamo all’interno della Quaresima. Facciamo perciò in modo che il buio che oggi ci pare avvolgerci sia come quello del Venerdì Santo “ Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio (Mc 15,33). Che ci possa pur mettere paura, creare ansietà ed inquietudini, ma attendiamo fiduciosi l’alba della Resurrezione nella quale da un masso rotolato la morte ha ceduto il passo alla Via, alla Verità, alla Vita! Ed ecco perché in questo silenzio abbiamo tutti l’obbligo, credenti e non credenti, di ritrovarci attorno a questa nuova forza che dovrà in noi nascere ed accrescersi affinché sia possibile l’espandersi di una nuova energia d’amore da immettere, come lievito nella nostra stessa vita alimentandola e sostenendola con la Speranza che anche noi tutti, dopo questo terribile momento, risorgeremo a nuova vita!. La nostra Speranza è nell’Amore di Dio. Che tutti, io per primo, possiamo fare tesoro di questo interminabile ed assordante silenzio per dare voce e vivacità alle nostre coscienze,alla nostra unica ed infinita certezze che è nel Dio della Vita!
Giuseppe Scorzafave.
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Giuseppe Scorzafave
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