A quasi un mese dal refendum…Nulla è cambiato |
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giovedì 22 dicembre 2016 16:21 |
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La campagna del referendum costituzionale del 4 dicembre ci ha visti impegnati per lunghi mesi con riunioni, banchetti informativi e convegni e la posizione di Forza Italia sul NO è stata chiara e condivisa da più forze politiche, da associazioni e da movimenti cittadini politici e non. Il 30 novembre abbiamo dato luogo ad un convegno di chiusura con ospiti nazionali e regionali del Partito che è stato molto partecipato ed è servito in modo emblematico al lavoro svolto fino a quella data e al fine stesso del referendum. La stessa associazione Delfinea, da me presieduta, ha iniziato con i banchetti già dal mese di giugno, e dopo pochi mesi si è pensato di creare un movimento cittadino che potesse unire diversi colori politici per il raggiungimento del solo fine di far bocciare la riforma costituzionale. Se poi, il presidente del consiglio Renzi ha voluto personalizzare il risultato del referendum alla sua persona, dicendo a chiare lettere che in caso di vittoria del NO si sarebbe ritirato dalla politica, questa è stata una ragione in più per gli elettori che hanno voluto sonoramente bocciare la sua azione di governo ma che non ha escluso il fatto che di riforma improvvisata, pasticciata e poco chiara si trattasse. Stessa cosa promise l’On. Boschi…ma di tutti e due non si è persa traccia, anzi! La Boschi, da ministro delle riforme è stata “promossa” a sottosegretaria alla presidenza e il furbone, quanto poco credibile Renzi sta muovendo i fili di questo nuovo governo capitanato da un Gentiloni che sembrava rassegnato a sacrificarsi mal volentieri alla guida di un governo di transizione e di scopo (quale quello della nuova riforma elettorale e senza la quale NON si va al voto), e che, invece, ha tutta l’intenzione di continuare a governare il nostro Paese sotto la maschera della stabilità… Stabilità a cui avrebbe dovuto pensare Renzi, il quale, troppo impegnato com’era a svolgere una campagna referendaria lunga e dispendiosa in termini economici e di energia fisica, ha lasciato troppe questioni aperte a cui non ha posto soluzioni. L’immigrazione, i rapporti con l’Europa, la questione Monte Paschi di Siena (che è sicuramente il più grande scandalo finanziario del dopo guerra), le banche, la legge di bilancio e le riforme sul lavoro sono state lasciati incompiuti dall’ex premier e, quindi, Gentiloni e la “nuova” squadra di governo “vogliono sacrificarsi” e hanno bisogno di rimanere a governare fino a quando avranno la fiducia delle camere. Ora, questa fiducia si sa che non cadrà neanche nella peggiore delle ipotesi e quindi rimarranno fino alla fine del mandato. Insomma, Renzi non se n’è per niente andato e proprio ieri sera, in un post su Facebook, l’ex premier ha scritto che davvero oggi (22 dicembre 2016) si sarebbe inaugurata la Salerno-Reggio Calabria, come a dire: “Ci sono ancora e continuerò a coprirvi di menzogne…”!!! Vedremo oggi quale tratto inaugurerà poiché a noi calabresi non risulta nessuna miglioria o tratto nuovo sulla nostra autostrada. E dunque, che cosa abbiamo ottenuto con una bocciatura piena della riforma proposta da Renzi e dalla Boschi? A cosa è servito mobilitarci per questo referendum in cui, dicevo, si univa la bocciatura dell’azione di governo? Come si deve sentire il cittadino che ha pensato di avere peso e voce col proprio voto e si ritrova con un governo costituito dalle stesse persone e che non ha nessuna intenzione di mollare? A NULLA… Noi continuiamo a rimanere con i voucher lavorativi, che compriamo al tabacchino come le sigarette ,continuiamo a vedere i nostri giovani assunti con una formula impiegatizia fallimentare come quella del jobs act, una sanità sempre più inefficiente, autostrade sempre più costellate da interruzioni e da lavori in corso; e ci ritroviamo con dei ministri all’istruzione che hanno frequentato solo le scuole medie inferiori ,con dei ministri del lavoro che dichiarano che i giovani italiani che “fuggono” sono quelli senza cervello e che è meglio non averli tra i piedi, con dei ministri degli esteri che non hanno mai relazionato coi vertici internazionali e che, forse, non conoscono una parola di inglese e, soprattutto, con un presidente del consiglio che aveva promesso di lasciare la politica in caso di sconfitta del 4 dicembre ed è ancora lì. Maria Golluscio Comp. Provinciale Dipartimento Diritti Umani Forza Italia
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COMUNICATO STAMPA
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