|   Il Tribunale della libertà di Catanzaro,  presidente Dott. Giuseppe Valea , ha disposto la scarcerazione  del 24enne Malagrinò Marcantonio, arrestato in data 4/5 giugno scorso, per una serie di presunti furti perpetrati in Corigliano calabro nel mese d Febbraio 2015
 Il Malagrinò Marcantoni, era stato sottoposto alla custodia cautelare degli arresti domiciliari dal GIP presso il Tribunale di Castrovillari che aveva accolto la richiesta del Pubblico Ministero in quanto al Malagrinò gli venivano addebitati una serie di furti  commessi  tutti nella notte del 19 febbraio 2015, in Corigliano.
 
 Già lo stesso Malagrinò, difeso dall’avvocato Sergio Lucisano del foro di Catanzaro si era opposto alla richiesta di convalida di arresto in data 20 febbraio 2015, ed il Giudice aveva accolto le  tesi della difensa in quanto non sussisteva neanche la quasi fragranza di arresto, negando la ricorrenza dei gravi indizi di responsabilità ai fini dell’applicazione della misura cautelare,  rimettendo il Malagrinò in liberta e mandando tutti gli atti alla Procura.
 
 Il Malagrino successivamente veniva tratto in arresto su provvedimento disposto dal  GIP presso il Tribunale di Castrovillari che aveva accolto la richiesta del Pubblico Ministero.
 
 Già nell’udienza di convalida del 16 giugno scorso, davanti al GIP presso il Tribunale di Castrovillari, il Malagrinò difeso dall’avvocato Sergio  Lucisano del Foro di Catanzaro aveva  sostenuto che si trattava di un vero errore giudiziario nella considerazione che  l’autore del furto indossasse abiti simili a quelli in uso quella mattina allo stesso. Abiti che sono di uso comune che possono essere acquistate a dozzina nei mercatini rionali dei paesi limitrofi a Corigliano.
 
 In quella circostanza il GIP presso il Tribunale di Castrovillari era pervenuto alla affermazione della sussistenza di grazi indizi di responsabilità, nella considerazione che l’abbigliamento del Malagrinò ( giubbino – felpa blu con cappuccio bianco riportante striscia centrale di colore nero, pantaloni tipo tuta con impressa una R sulla gamba sinistra, scarpe di tipo sneachers di colore grigio) fossero identici  nei filmati tratti dalle telecamere  di video sorveglianza acquisite presso l’esercizio commerciale  “Luci” di Tornello Antonella e presso l’esercizio commerciale “Blooker” di Felicetti Stella, applicando la misura cautelare degli arresti domiciliari.
 
 Arresti domiciliari a cui il Malagrinò è stato sottoposto fino a ieri quando il Tribunale della Libertà di Catanzaro,   ha accolto il  reclamo proposto dal difensore di fiducia, l’avvocato Sergio Lucisano del Foro di Catanzaro.
 
 Infatti il Tribunale della Libertà di Catanzaro,   accogliendo la tesi difensiva del suo difensore ha rimesso in libertà il Malagrinò.
 
 In particolare determinante è stato l’assunto posto dall’avvocato Lucisano che non solo ha rilevato come gli abiti indossati dal Malagrinò nella circostanza dell’arresto fossero capi di comune uso e di vendita diffusa nei mercatini rionali, ma la circostanza che il Malgrinò fosse stato fermato nell’immediatezza  e nelle vicinanze  dell’agenzia di Viaggi Zampini  subito dopo essersi attivato l’allarme ( dal negozio  risultavano mancanti, secondo quanto riferito dalla parte offesa, euro 90,00 oltre i danni, e che il responsabile del furto indossasse abbigliamento che potevano essere simili o anche corrispondere nella forma e nei colori a quelli riscontrati sulla persona di colui che si era  reso responsabile, nelle ore precedenti la stessa notte, di altri due  furti, uno consumato e l’altro tentato, non conduce a ravvisare a carico del Malagrinò Marcantonio gravi indizi di responsabilità  in relazione al furto ai danni di Zampini nonché ai danni di Tornello e Felicetti.
 
 Peraltro gli elementi indicati dalla difesa del Malagrinò,   ha affermato  il Tribunale della Libertà di Catanzaro, si prestano a essere  valutati  sul piano  della sufficienza e non anche della gravità indiziaria, poiché, per un aspetto, non vi sono elementi che il Malagrinò  Marcantonio abbia commesso  o partecipato alla commissione del reato ai danni dell’agenzia Viaggi zampino, non essendo stati rinvenuti in possesso del Malagrinò dei soldi sottratti all’operatore commerciale ovvero attrezzi o anche  semplicemente dei guanti utilizzati per entrare nell’agenzia, nella considerazione che il ladro aveva usato per non lasciare tracce delle proprie impronte, nonché  di mezzi da scasso nella considerazione che una vetrata era stata completamente distrutta.
 
 Pertanto il Tribunale della Libertà di Catanzaro accogliendo la tersi difensiva dell’avvocato Lucisano per Malgrinò, ha ribadito, che pur trovandosi il Malagrinò nelle vicinanze dell’agenzia Viaggi zampino, nel momento in cui ebbe ad attivarsi il sistema di allarme,  non può condurre a ravvisare la sua responsabilità sotto forma di gravi indizi  in ordine alla perpetrazione del fatto delittuoso ai danni dell’agenzai Viaggi zampino Giuseppe Giovanni.
 
 Il Tribunale della Libertà  ha inoltre affermato, accogliendo le tesi difensive dell’avvocato Lucisano in difesa del Malagrinò, che per gli altri due fatti delittuosi, non può sfuggire come, a parte la verosimiglianza o anche coincidenza del tipo di abbigliamento indossato dal Malagrinò  Marcantonio con quello riconoscibile come indossato  dall’autore  delle azioni delittuose, non vi siano elementi per ricondurre al Malagrinò marcantonio la commissione di fatti stessi , mancando anche in questo caso elementi individualizzanti dell’indagato ai fini della riconducibilità a lui dei fatti stessi ( rinvenimento di soldi, di guanti, di attrezzi utilizzati per lo scasso).
 
 Pertanto il Tribunale della Libertà di Catanzaro, Presidente  Giuseppe Valea a latere Barbara Saccà e Teresa Guerrieri, ha deciso che se il quadro indiziario, se può dare conto di sufficienti indizi, non supera la soglia della gravità richiesta dall’articolo 273 c.p.p., quale presupposto per l’adozione di custodia cautelare. Pertanto la  carenza di gravità indiziaria ha fatto si che al Malagrinò Marcantonio venisse concessa la revoca della misura cautelare degli arresti domiciliari.
 |