|   Il partito democratico ha completamente perso il senso della politica. Non ci riconosciamo più in questo partito che ha permesso al governo, alla regione e alla provincia, di garantire sempre di meno quei diritti sociali che erano alla base della costituzione: lavoro, scuola, salute, casa. E’ in atto un cambiamento che ha tolto protezioni sociali senza sostituirle con altri strumenti  di copertura sociale  di uguale forza, e che ha lasciato sempre di più il cittadino solo di fronte ad una società in cui le regole sono dettate dal più forte e dagli interessi di chi occupa le poltrone. Abbiamo assistito  alla creazione di nuovi gruppi di potere, alla riaffermazione di quei poteri, più o meno occulti  che hanno governato con le regole dei consigli di amministrazione e che hanno come caratteristica principale la mancanza di base democratica. Una grossa parte di cittadini è stata privata delle garanzie sociali e su di essa ci si è limitati ad interventi occasionali di tipo caritatevole assistenziale che hanno prodotto forti clientele. Non accettiamo questa società protetta, parassitaria che vive di rendita sulle spalle dei più deboli e di coloro che fanno il loro dovere, che vive in un sistema composto da tanti sottosistemi che assorbono e sprecano risorse sia umane che finanziarie, accrescendo  il debito pubblico e gli sprechi, rendendo buio il futuro dei nostri giovani. Il tentativo fallito del partito democratico ci indica chiaramente che bisogna ridefinire nuove e diverse forme di aggregazione politica e che solo dopo sarà possibile  passare a costruire  strutture e partiti. Il nostro impegno è quello di richiamare gli uomini, i cittadini a combattere con ogni energia un sistema di potere conservatore, immobile. E’ il momento di ritornare a  parlare di meriti e bisogni e di aggiornarli alle condizioni del presente, di avere il coraggio di ammettere a noi stessi che certe forme esistenti dello stato sociale hanno costruito, specialmente nel mezzogiorno, più sudditanza clientelare che cittadinanze. Ed è per queste ragioni che Leonardo Antonio ZANGARO, Franco Catello COZZA, Pietro MANGANO, Gianni LAFORZA si sono dimessi dal direttivo del circolo del P.D. di Schiavonea, insieme a questo gruppo altre decine di iscritti hanno rinunciato al rinnovo dell’iscrizione al PD. 
 Firmato
 Leonardo A. Zangaro
 Franco Catello Cozza
 Pietro Mangano
 Gianni Laforza
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