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Emergenza coronavirus: le vittime sono 1.809, 368 in un solo giorno
Gallera: “Situazione difficile in Lombardia“. Servono mascherine. Consip: ’Ordinati 3.800 ventilatori polmonari’
 domenica 15 marzo 2020 18:30
Emergenza coronavirus: le vittime sono 1.809, 368 in un solo giorno Sono arrivate a 1.809 le vittime del coronavirus in Italia. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile. In un solo giorno c’è stato un aumento di 368 morti. Sabato l’aumento era stato di 175. Sono 2.335 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 369 in più di ieri. Superati i 20mila malati di coronavirus in Italia: sono complessivamente 20.603, con un incremento rispetto a sabato di 2.853, mentre il numero complessivo dei contagiati - comprese le vittime e i guariti - ha raggiunto i 27.747. Il dato è stato fornito dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli in conferenza stampa alla Protezione Civile.

La situazione in Lombardia - “I positivi sono 13.272, più 1.587, i ricoverati in ospedale sono 4.898, più 602 rispetto a ieri, c’è una crescita costante ma non esponenziale. In terapia intensiva aumentano solo di 25, 757 in totale, un dato molto più ridotto rispetto alla media di 45 ma non cantiamo vittoria, anche perchè i decessi sono 1.218, con una crescita di 252“: lo ha detto l’assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera.

Mentre il governo è al lavoro sulle nuove misure a sostegno di economia e lavoratori per l’emergenza coronavirus si fa ogni giorno più complicata la situazione il Lombardia.

“Intubiamo in Terapia intensiva anche più di 7 persone al giorno e lavoriamo senza sosta, con in media un turno di riposo ogni 14 giorni“, racconta all’ANSA Ivano Riva, anestesista e rianimatore dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo. “Se il trend dell’epidemia da SarsCov2 continuerà con questo ritmo, Bergamo reggerà ancora per pochissimo“, ammette.

“Credo che ci sia una percezione sbagliatissima a Roma e non solo. La situazione è oggettivamente gravissima - aveva detto in mattinata in una intervista a Repubblica il governatore alla Lombardia Attilio Fontana - il virus è subdolo, scompare e ricompare e colpisce duro. Siamo agli sgoccioli dei letti per la terapia intensiva, l’assessore mi dice che sono poche decine“.

La replica del governo non si fa attendere. “C’è massima attenzione per la situazione in Lombardia“, puntualizza il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Io vedo migliaia di persone che lavorano rischiando e senza sosta, dagli ospedali a chi garantisce i servizi, dalle Regioni, ai Sindaci, al Governo, alla Protezione Civile. E chiedo: basta polemiche, basta attacchi reciprochi. Siamo tutti sulla stessa barca e non c’è tempo da sprecare“, dice anche il capo delegazione del Pd Dario Franceschini.

SI AGGRAVA LA SITUAZIONE IN VENETO - Sono, stamane, 2.172, con l’aggiunta degli ultimi 178 casi con i quali è stato aggiornato il report della Regione Veneto. I pazienti ricoverati sono 426 (+10), quelli in terapia intensiva 129 (+4). Si aggrava il bilancio dei morti, ora a quota 63, con 3 malati deceduti nella notte. I pazienti dimessi dall’inizio dell’emergenza, il 21 febbraio, sono 120.

SERVONO VENTILATORI E MASCHERINE - “La nostra priorità è far lavorare in sicurezza medici, infermieri e tutto il personale sanitario che con coraggio e spirito di abnegazione si sta prodigando per la cura dei cittadini, dedicandosi a questa emergenza sanitaria senza risparmiare energie. Come governo siamo strenuamente impegnati - e io stesso attraverso contatti con i miei omologhi - per procurare in tempi brevissimi i dispositivi di protezione che consentano loro di lavorare in massima sicurezza“, ha detto Conte. Il ministro Luigi Di Maio ha fatto, inoltre, sapere che “è stata sbloccata l’esportazione, dalla Germania e dalla Francia, di mascherine, tute e schermi facciali“. Per far fronte all’emergenza, Consip ha già ordinato 3.800 ventilatori polmonari, ne ha reso disponibili in pronta consegna ulteriori 300, e ha contrattualizzato forniture per oltre 30 milioni di mascherine chirurgiche, più di 7 milioni di guanti, oltre 13 milioni di tute, calzari, cuffie e camici (ancora da assegnare da parte di Protezione Civile) e per oltre 390 mila tamponi e più di 260 kit diagnostici corrispondenti a oltre 67 mila test. Lo rende noto la società spiegando che tutte le forniture “sono completamente sicure“.
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