Al via il progetto “Fare scuola fuori dalle aule” |
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Cento alunni dell’IC “Erodoto” e dell’IC “Leonetti” partono per il Campo Scuola Integrazione ed Ambiente |
domenica 1 ottobre 2017 12:04 |
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Il progetto fortemente voluto e curato nei minimi dettagli dalla dirigente scolastica dei due comprensivi di Corigliano, Susanna Capalbo, ha dato l’opportunità a cento studenti dei due comprensivi di iniziare una esperienza didattica e formativa piena di stimoli. Un capo scuola della durata di cinque giorni alla scoperta del territorio calabrese.
Questa mattina sono partiti i ragazzi del primo turno “Campo Scuola Integrazione ed Ambiente” dell’IC Erodoto. Dal 5 al 9 ottobre sarà la volta del secondo gruppo, gli altri cinquanta studenti dell’IC Leonetti. A spiegare in una lettera inviata ai genitori dei ragazzi che partecipano lo spirito del progetto la dirigente Susanna Capalbo. «Cari genitori, i vostri ragazzi sono prossimi a vivere una nuova ed entusiasmante avventura che li porterà in giro tra i più suggestivi posti della nostra regione. Realizzare un Campo scuola è un’occasione importante di forte crescita nell’autonomia attraverso un’esperienza collettiva intensa di formazione e di scoperta. Vivere per alcuni giorni la vita di gruppo è una risposta ai bisogni di amicizia e di partecipazione attiva a tutti i momenti della giornata, condividendo anche e soprattutto momenti di “scuola fuori dalla scuola”. Un’opportunità che all’educatore vigile e sensibile offrirà spunti importanti per conoscere e osservare meglio i vostri ragazzi, i cui talenti rimangono talvolta inespressi nei ritmi della quotidianità scolastica. È un’occasione per riscoprire e ricercare il valore della vita in un luogo dove le bellezze naturali li aiuteranno nella riflessione e nella scoperta. E’ soprattutto necessario che ognuno porti con sé tanta buona volontà per fare sempre bene e con entusiasmo tutto ciò che verrà proposto». PRIMO GIORNO Il Campo Scuola è partito questa mattina 30 settembre, alla volta di Zungri, per l’IC Erodoto e si concluderà il 4 ottobre. In questi cinque giorni molti i posti che saranno visitati. Ad attenderli all’arrivo a Zungri una “merenda speciale” con degustazione di prodotti tipici e genuini tutti a chilometro zero e successiva visita dell’insediamento rupestre di Zungri. Una vera e propria “città scavata nella roccia”. Nel dettaglio si tratta di un centro abitato costituito da circa cento case scavate nella montagna, in alcuni casi strutture a più piani a forme circolari, rettangolari o quadrati. Tra le grotte le più famose e caratteristiche sono quella degli Sbariati e la grotta di San Leo. I ragazzi all’arrivo questa mattina hanno visitato la città nella roccia studiando anche l’architettura e la composizione delle case che grazie alla presenza di diverse prese d’aria sono calde di inverno e fresche d’estate. “Nel territorio di quest’antico villaggio sono stati rinvenuti elementi che confermano l’insediamento di popolazioni nei periodi greci, romani oltre a tracce della presenza di un insediamento rupestre dei secoli XII e XIV secolo” si legge nel diario di bordo preparato per i ragazzi per accompagnarli alla scoperta di luoghi e posti di affascinante storia. Il percorso di questa mattina ha previsto camminate tra sentieri che portano ad una antica sorgente d’acqua. Dopo la pausa pranzo nel pomeriggio alla scoperta della cittadina di Pizzo.
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COMUNICATO STAMPA
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