Io voto no alla confusione |
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mercoledì 21 giugno 2017 11:59 |
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Tutti i cittadini di Corigliano e di Rossano, stanno valutando la possibilità, indetta con referendum, di unire le due città sopra menzionate. Molte associazioni, cittadini e comitati sorti, spingono verso la fusione dei due comuni. I politici dei due comuni, in momenti diversi hanno deliberato in tal senso. Molti si sono soffermati sulle normative da attribuire all’ eventuale fusione ed i vantaggi che potrebbero derivare da questo momento storico di grande aggregazione. Ma, nessuno, cittadino, associazione o comitato si è soffermato sulla fattibilità dell’ operazione politica, perché politica è. Qualcuno, ha ritenuto che i Comuni di Cosenza, Rende, Castrolibero, Castiglione e Montalto, vorrebbero copiare il modello ideato da Corigliano a Rossano. Tale considerazione effettuata deve risultare non idonea al caso contemplato della fusione di Corigliano e di Rossano, per quanto verrà di seguito espresso. I comuni del cosentino, sopra menzionati, sono omogenei per loro stessa natura, parlano la stessa lingua ed hanno vedute omogenee sul territorio di loro appartenenza. ( vedi metropolitana leggera) e mirano non alla fusione di comuni, ma alla città metropolitana. I Comuni di Corigliano e di Rossano, non parlano la stessa lingua, sono disomogenei , come territorio e circostanza da non sottovalutare, nel Comune di Corigliano, esistono le seguenti repubbliche: a) Corigliano Centro; b) Corigliano Scalo; c) Schiavonea; d) Fabrizio; e) Cantinella; f) montagna e relative contrade; g) Ed altri centri abitati, limitrofi ai centri abitati sopra enunciati. Quindi tutte realtà che non sono omogenee tra di loro. Ne consegue che avendo questi territori una propria identità non certamente riconducibile al Comune di appartenenza, né renderebbe vano qualsiasi tipo di aggregazione, sia essa culturale che politica. Il Comune di Corigliano, con i propri rappresentanti politici, prima di indire un tale referendum, mediante l’ approvazione in consiglio comunale di una delibera ad hoc, avrebbe dovuto sottoporre ai propri cittadini, il quesito se gli stessi si sentano a tutti effetti anagrafici, abitanti del luogo ove sono residenti e non di far espletare un referendum per una unione di comuni limitrofi. In altre parole, il cittadino di Corigliano, non ha una sua identità, perché nessuno è riuscito a trasmettergliela. Il cittadino Rossanese nutre grande rispetto per il proprio territorio e gli riconosce una sua precisa unitarietà. Ne consegue che una fusione di comuni, arricchirebbe una parte del territorio ( Rossano ), rendendo la cittadina di Corigliano un suo villaggio. Se qualcuno, desidera diventare cittadino rossanese con tali conseguenze, nessuno lo obbliga a rimanere su questo territorio. Io, riconoscendomi una mia identità ed una mia scelta di vita, voto NO e sono disponibile a creare un movimento in tal senso, senza avere alcun ruolo politico, presente e futuro ma solo nell’ interesse del mio paese. CORIGLIANO CALABRO, il tutto nel rispetto della politica rossanese, dei suoi cittadini e dei promotori del SI.
Gianni Santelli – avvocato -
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COMUNICATO STAMPA
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