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Corigliano-Rossano: Stasi, la “scusa” del coronavirus e una città in piena emergenza
11 Mesi di parole e promesse. Corigliano-Rossano è un paesone invivibile
 venerdì 15 maggio 2020 18:25
Corigliano-Rossano: Stasi, la “scusa” del coronavirus e una città in piena emergenza La nostra Città versa in condizioni di abbandono e degrado assoluto. Dal verde pubblico alle strade, dai rifiuti ai fossi di scolo comunali e alla carenza idrica, tutto dimostra la mancanza totale di interventi di manutenzione ordinaria. Eppure l’emergenza Covid-19 non ha vietato ai comuni di proseguire il proprio lavoro, gli uffici non sono stati chiusi. Che cosa ha fatto, dunque, il sindaco Stasi in questi due mesi di emergenza, oltre a stare asserragliato nella sede della Protezione Civile e a farsi propaganda politica e selfie emozionali? Che cosa hanno pianificato gli assessori e gli uffici? Vorremmo saperlo, ma soprattutto vogliono saperlo i cittadini che, già provati da un duro periodo di isolamento e da una crisi di cui ancora non abbiamo percepito gli effetti drammatici che da qui a breve arriveranno, dovrebbero avere almeno il diritto di percorrere strade sicure e passeggiare su un Lungomare dignitosamente pulito senza rischiare di incappare in rettili, topi e altro.

È quanto dichiarano i consiglieri comunali dei Gruppi di Opposizione de Il Coraggio di Cambiare l’Italia (Vincenzo Scarcello e Adele Olivo), di Graziano Sindaco (Gennaro Scorza), di Lega Salvini (Costantino Baffa) ed il rappresentante del movimento civico Avanguardia Libera, Raffaele Vulcano.

«Lasciamo perdere l’emergenza rifiuti che, al momento, sappiamo dipendere dalla saturazione delle discariche. Ma è anche vero che le percentuali di raccolta differenziata sono calate in maniera preoccupante e il servizio di raccolta “porta a porta” non è stato mai ampliato. E cosa ne è stato del progetto di potenziamento dei depuratori esistenti, dato che il Sindaco ha detto di voler accantonare per sempre l’idea di realizzare il depuratore consortile? Inoltre vorremmo sapere a che punto sono le operazioni di pulizia dei tanti canali e fossi di scolo di competenza del Comune presenti sul territorio e di tutti gli interventi che servono a prevenire disastri in caso di alluvioni e allagamenti. E per quanto riguarda l’ambizioso progetto “dell’acqua discensionale” che avrebbe dovuto risolvere l’emergenza idrica, eliminando le pompe di sollevamento? Anche di questo nemmeno l’ombra. Si continuano ad attivare pozzi (tanto criticati nel passato), a spendere soldi e a consumare tanta energia! La verità? È facile ed emozionante urlare dai palchi e fare populismo, quando si è all’opposizione e non si ha alcuna esperienza di come si amministri un Comune. Ed è altrettanto ingannevole abbindolare il popolo con falsi proclami quando si è inconsapevoli della mole di lavoro da affrontare, soprattutto all’indomani di una fusione che ci ha reso la terza città della Calabria. Ma ammettere che non era “una cosa per me”, capiamo, non è facile. Ecco allora che la storia del Coronavirus è diventato l’ennesimo pretesto per prendere tempo e non fare un bel nulla. Diversamente non si spiega questo immobilismo nonostante gli uffici comunali siano rimasti aperti e nelle condizioni per poter quantomeno pianificare interventi che, come possiamo notare anche nei comuni a noi vicini, come Cassano All’Jonio, Trebisacce, Villapiana e Crosia, hanno già completato. Semplicemente, bisogna ammettere che dopo quasi un anno di mandato c’è una paralisi totale in tutti i settori. Siamo in emergenza. È innegabile. Anche se l’emergenza più grave difronte alla quale ci troviamo non è quella sanitaria, bensì quella amministrativa che sta portando alla luce, purtroppo per la Città, il grande bluff di questa Amministrazione comunale».
    COMUNICATO STAMPA
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