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BALNEAZIONE: ECCELLENTE IL 92% DELLA COSTA COSENTINA
 giovedì 23 aprile 2015 12:11
BALNEAZIONE: ECCELLENTE IL 92% DELLA COSTA COSENTINA Un sensibile aumento delle acque di balneazione qualificate come eccellenti, grazie al miglioramento di quelle sino ad oggi definite buone, ed una riduzione altrettanto importante della percentuale di acque di balneazione giudicate sufficienti, sino ad una sostanziale scomparsa di quelle scarse.
E’ un giudizio più che positivo quello che l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal) ha dato oggi delle acque di balneazione della provincia di Cosenza, nel corso del primo dei seminari provinciali dedicati, appunto, alla presentazione ai sindaci della provincia dei dati sulla balneabilità delle acque calabresi. Seminari che proseguiranno la prossima settimana per le province di Vibo Valentia (27 aprile), Catanzaro (28 aprile), Reggio Calabria (29 aprile) e Crotone (30 aprile).
Ed il giudizio positivo sull’operato dell’Agenzia è venuto anche dagli stessi sindaci che hanno preso parte all’incontro, che hanno sottolineato come la collaborazione dell’Arpacal e delle Capitanerie di porto abbia dato risultati concreti, immediatamente spendibili per chi opera nel turismo sostenibile.
Il direttore generale dell’Arpacal, dr.ssa Sabrina Santagati, nel fare gli onori di casa, ha sottolineato come l’esperienza dell’Agenzia ambientale calabrese, dal 2011 ad oggi, sia andata ben oltre i compiti istituzionali previsti dalla normativa sulla balneazione, che deriva da fonte comunitaria. “L’accordo con la Direzione Marittima di Reggio Calabria, e quindi con le Capitanerie di Porto competenti sulla nostra costa – ha dichiarato la Santagati – è uno dei fiori all’occhiello per la nostra Regione, visto che è stato il primo caso in Italia di collaborazione istituzionalizzata tra le nostre competenze; esperienza che è stata anche acquisita come best practice dalle autorità europee che svolgono le medesime attività delle Arpa e delle capitanerie di Porto”.
A moderare il dibattito è stato il direttore del Dipartimento di Cosenza, Ing. Emilio Rosignuolo, che si è considerato “più che soddisfatto per l’esito del seminario, soprattutto per i risultati che abbiamo condiviso con i sindaci e l’opinione pubblica”.
A descrivere lo scenario regionale, prevalentemente focalizzando sulle procedure e metodi usati, è stata la dr.ssa Francesca Pedullà, referente regionale Arpacal per la Balneazione, che ha illustrato i dati acquisiti dal monitoraggio svolto nel 2014. “La classificazione della qualità delle acque – ha detto la dr.ssa Pedullà - è in netto miglioramento, nonostante la presenza di criticità localizzate ad aree da tempo compromesse (depuratori malfunzionanti, scarichi abusivi, immissioni di acqua da foci di torrenti o fiumi in qualità scarsa). Nonostante il miglioramento, il 2014 è stato contraddistinto da una percentuale di campioni non conformi in lieve aumento; ciò è imputabile ad aree soggette ad inquinamenti di breve durata che si risolvono nell’arco di 72 ore e che, per come previsto dalla normativa, non vengono considerati ai fini del conteggio statistico della classificazione”.
Ad analizzare i dettagli della provincia di Cosenza è stato, invece, il dr. Edoardo Fiorino, dirigente del servizio tematico Acque del Dipartimento provinciale di Cosenza dell’Arpacal. “Il monitoraggio è stato eseguito su circa 250 Km di costa e sono stati sottoposti a controllo circa 237 aree adibite alla balneazione. Le attività di monitoraggio sono state effettuate sia via terra che via mare utilizzando i mezzi nautici di proprietà dell’Arpacal, posizionati nel porto di Cetraro sul Tirreno e nel porto di Corigliano sullo Ionio; il monitoraggio è stato svolto con l’ausilio del personale delle locali Capitanerie di Porto. Sono stati eseguiti campionamenti mensili di routine e per i casi di non conformità sono stati effettuati campionamenti aggiuntivi a distanza di tre e nove giorni dall’evento inquinante”.
“Per quanto riguarda la classificazione delle acque per l’annualità 2015 – ha proseguito Fiorino - ben il 92% delle acque sono in classe “Eccellente” con un recupero rispetto lo scorso anno del 18% , il 5% circa in qualità “Buona”, il 3% circa in qualità “Sufficiente”. Solo un’area ancora da risanare e attualmente in qualità “Scarsa” (p.p. denominato 200mt a sud canale prospicente depuratore , ubicato nel comune di Paola). Su 1422 campioni prelevati e sottoposti ad analisi microbiologica solo 4 hanno dato risultati sfavorevoli, per uno o per entrambi i parametri pari allo 0,28% del totale”.
A portare i saluti della Direzione Marittima di Reggio Calabria, il Capitano di Fregata (CP) Francesco Perrotti per la Capitaneria di Porto di Corigliano Calabro, competente sulla costa ionica cosentina, ed il Capitano di Fregata (CP) Antonio Lo Giudice, comandante della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia, competente sulla costa tirrenica per le provincia di Vibo, Catanzaro, Cosenza e Potenza. Quest’ultimo, infatti, ha proprio sottolineato la portata innovativa della collaborazione con l’Arpacal, che sarà proposta anche all’Arpa Basilicata per il controllo del tratto di costa di competenza.
E’, quindi, seguito un dibattito tra i sindaci ed i rappresentanti delegati dei comuni presenti in sala.
Antonio Rubino, assessore all’ambiente del Comune di Amantea, ha manifestato il suo apprezzamento per il lavoro svolto dall’Arpacal e dalle Capitanerie di porto, “potendo gioire – ha detto- del fatto che quest’anno il mio comune non avrà criticità. Sono, inoltre, assolutamente d’accordo con i comandanti delle capitanerie di porto per la necessità di un controllo a monte anche nei territori non bagnati dal mare, perché producono effetti sulle nostre coste”.
Giovanni Papasso, sindaco di Cassano allo Ionio, ha ricordato le diverse occasioni in cui, insieme ad Arpacal e Capitaneria di Porto, si è intervenuti per un controllo sulle diverse problematiche emerse. “La nostra grande criticità – ha detto Papasso – è l’asta fluviale del crati che porta a mare di tutto. Noi siamo stati i primi ad avviare una lotta anche contro l’abusivismo, penso agli agrumeti, per difendere l’area golenale del crati e pianificare insieme un’opera di vera riqualificazione della stessa area”.
Il Sindaco di Villapiana, Paolo Montalti, ha sottolineato come le problematiche sono comuni per tutta la costa e questa “sensibilità nasce dalla necessità di tutelare il nostro territorio come volano per l’economia locale” .
Il Presidente del Consiglio Comunale di Roseto Capo Spulico, Vincenzo Farina, ha sottolineato come per la tutela delle nostre coste, “uno sguardo di prospettiva debba interessare tutti gli enti, a vario titolo competenti, e non solo il Comune”.
Anche il comune di Belmonte Calabro, attraverso un suo delegato, ha evidenziato l’importanza dei dati “scientificamente attendibili” che produce l’Arpacal, utili per informare la popolazione ed i turisti forestieri sulla qualità delle acque di balneazione.
A concludere il seminario è stato il direttore scientifico dell’Arpacal, dr. Oscar Ielacqua, che ha sottolineato come il lavoro d’equipe di tutti i dipartimenti provinciali dell’Agenzia ambientale calabrese, debba essere motivo d’orgoglio per tutta la regione.
    Fonte ARPACAL
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