English French German Italian Portuguese Russian Spanish
  datario
GIO 28
MARZO
 
jonio
Breaking
Jonio
25/04/2022 16:41:16 Rogliano: Serata di premiazioni per poeti e narratori     18/01/2022 17:40:14 VACCARIZZO A./SINDACO RINGRAZIA ASP E VOLONTARI SONO 31 I CASI DA ACCERTARE     29/12/2021 14:08:00 Vaccarizzo Albanese - Domenica 16 gennaio 2022 nuovo vax day     09/03/2021 16:12:28 Acri: Le occasioni formative dell’Istituto Falcone     13/02/2021 19:56:03 «Solo 89 comuni calabresi superano il 65% di raccolta differenziata»  
txtRICERCA
 
 
 
 
 
 

Reclame
 
 

Lotta al caporalato, la Guardia di Finanza disarticola una rete di sfruttamento di lavoratori immigrati
49 persone denunciate
 venerdì 5 agosto 2016 08:20
Lotta al caporalato, la Guardia di Finanza disarticola una rete di sfruttamento di  lavoratori immigrati LE Fiamme Gialle della Tenenza di Montegiordano hanno concluso una
complessa indagine in materia di intermediazione illecita e sfruttamento di lavoro cosiddetto “caporalato”, che ha permesso di segnalare all’Autorità Giudiziaria n. 49 soggetti.
Le indagini, avviate a seguito del controllo dei transiti sulla statale ionica e poi delegate dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, hanno interessato il periodo dal mese di febbraio 2015 al maggio del 2016 ed hanno permesso di identificare un soggetto extracomunitario, di nazionalità pakistana tale M.B., ritenuto vero e proprio punto di riferimento, nella piana di Sibari, per quegli imprenditori agricoli che necessitano di manodopera illegale ed a basso
costo.
Il “caporale”, nella gestione dell’attività illecita, intratteneva rapporti con due
soggetti in regime di “protezione” già affiliati ad una ‘ndrina locale e con n. 19 immigrati irregolari nonché con un soggetto latitante.
I lavoratori reclutati, venivano alloggiati in stalle e porcili adibiti a veri e propri dormitori ed in condizioni igieniche-sanitarie degradanti.
I loro documenti di identità erano detenuti dal “caporale” che conservava in appositi armadi metallici, dei quali solo lui deteneva la chiave.
Gli operai erano costretti a lavorare in condizioni prive di sicurezza in quanto sprovvisti di dispositivi di protezione individuale (calzature antiscivolo, guanti, casco con visiera protettiva) e percepivano una paga inferiore rispetto a quanto previsto.
L’esame delle transazioni finanziarie ha consenti di ricostruire i guadagni illeciti del “caporale” quantificati in circa 250.000 euro, incassati in poco più di un anno, in parte destinati anche alle cosiddette “bacinelle” delle organizzazioni
criminali.
La rimanente parte dei guadagni dell’attività di intermediazione venivano trasferiti in Pakistan, paese di origine del “caporale”, attraverso servizi di money-transfer e post-pay.
Quanto emerso evidenzia che la richiesta e la successiva “assunzione” illegale
di personale da impiegare nella Sibaritide costituisce ancora una diffusa prassi illecita.
In tal senso prosegue incessante l’impegno delle Fiamme Gialle a tutela della legalità e della dignità delle persone sottoposte a condizioni di sfruttamento nel
mondo del lavoro .
    COMUNICATO STAMPA
Visualizza in pdf
 

 
 
 
#Gdf #caporalato #sfruttamento #migranti
 
QR-Code
Copyright © 2014-2024 Corigliano Informa Tutti i diritti riservati. Direttore editoriale Giacinto De Pasquale
Accesso Riservato Powered by by Giovanni Gradilone